Erbario storico
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Erbario storico

La terza stanza del Museo racconta l’attività floristica di Angelo Foletto. Nell’ultimo decennio dell’Ottocento Angelo raccolse e catalogò molti campioni botanici in Val di Ledro creando così un erbario di notevole rilevanza storico-floristica che ha messo anche in luce vari reperti di notevole interesse, rimasti prima sconosciuti al mondo scientifico.

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L’attività floristica di Angelo Foletto ebbe luogo nell’ultimo decennio dell’Ottocento, periodo di massimo splendore delle discipline sistematiche in genere e botaniche in particolare. In quel tempo la conoscenza della flora spontanea esprimeva apertura mentale e amor patrio, oltre ad essere fondamento di progresso materiale per gli usi officinali che le piante offrivano. Furono senza dubbio questi i motivi che spinsero una persona curiosa e intelligente come Foletto allo studio della flora spontanea della sua Valle. L’attività di Foletto si volse a una dettagliata illustrazione della flora della Val di Ledro, che percorse in ogni angolo, raccogliendo sia piante comuni che rare, andando quindi ben oltre alla conoscenza delle sole specie officinali. Formò così un erbario costituito da circa 1700 campioni propri.

La gran parte dei campioni è stata raccolta nel periodo 1890-1896 in Val di Ledro, durante le vacanze dagli studi universitari che svolgeva a Innsbruck. Solo poche raccolte provengono da alcune escursioni effettuate al di fuori della Val di Ledro (ad esempio Val di Sole, Valle del Chiese), oppure da Rovereto, dove frequentò le locali scuole superiori. Foletto affiancò al proprio erbario numerosi campioni acquisiti tramite scambi (e forse anche tramite acquisto) da corrispondenti medioeuropei. Tra questi appare particolarmente rilevante il rapporto con il botanico Carl Gabriel Baenitz (1837-1913), al quale Foletto fornì numerosi campioni di piante rare o critiche della Val di Ledro e dal quale ricevette in scambio vari campioni da ogni parte dell’ex impero austroungarico.

Dal punto di vista floristico Angelo Foletto era noto per l’elenco di 180 specie “più rare e critiche” della Val di Ledro, corredato da precise indicazioni di località e quota, contenuto nella sua notissima guida La Valle di Ledro del 1901. Nella monumentale Flora von Tirol (Dalla Torre & Sarnthein, 1900-1913) l’elenco di Foletto è definito “un importante completamento delle conoscenze floristiche di questo territorio straordinariamente interessante”. Questo elenco fu compilato con l’“autorevole cooperazione” del celebre botanico Pietro Porta (1832-1923), come annota lo stesso Foletto. Non desta quindi sorpresa il fatto che alcuni campioni di Foletto rechino commenti manoscritti di Porta. Per altro non sembra che Foletto avesse rapporti con altri botanici allora attivi in Trentino.

L’erbario - miracolosamente scampato alle devastazioni della prima guerra mondiale e mai studiato precedentemente al 2007 - costituisce in parte una preziosa documentazione delle specie pubblicate nell’elenco sopra citato, in parte è una sorprendente fonte di segnalazioni inedite. La revisione dei campioni dell’erbario ha messo in luce vari reperti di notevole interesse, rimasti sconosciuti al mondo scientifico: è questo il caso della leguminosa Cytisus pseudoprocumbens, verosimilmente l’unico reperto attualmente noto per la provincia di Trento.

Nell’insieme l’erbario costituisce una chiara documentazione dell’assetto floristico della Val di Ledro alla fine dell’Ottocento. Un confronto con la flora attuale offre numerosi spunti interessanti. Le specie di praterie di alta quota, di zone boscate e rupestri si sono sostanzialmente mantenute fino ad oggi. Al contrario le specie del fondovalle, e soprattutto quelle dei coltivi e delle zone umide, hanno subito una notevole rarefazione. In Val di Ledro il fiordaliso e il gittaione non ornano più i campi di orzo, frumento e segale, essendo queste colture quasi scomparse in tutto il Trentino. Varie specie di zone umide, un tempo esistenti sulle sponde o nei pressi del Lago di Ledro, sono scomparse in seguito a bonifiche e solo alcune sono rimaste sulle sponde del Laghetto d’Ampola. Emblematico è il caso della rara Rhynchospora alba, specie tipica di ambienti torbosi, che Foletto raccoglieva in località Besta, sulla sponda del Lago di Ledro, grosso modo dove oggi si trova un camping.

Filippo Prosser

Conservatore per la botanica, Museo Civico di Rovereto curatore della Mostra dell’Erbario storico A. Foletto (Pieve di Ledro, 5-12 agosto 2007)

Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto è stata effettuata la copia fotografica e la catalogazione di tutti i fogli presenti nell'erbario storico Angelo Foletto 1890-95